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Aliquota IVA al 5% nel settore dell’arte

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Dallo scorso 1° luglio 2025 è in vigore l’aliquota IVA ridotta del 5% per le cessioni e le importazioni di opere d’arte, oggetti di antiquariato e da collezione, introdotta dall’art. 9 del DL 30 giugno 2025 n. 95 – c.d. Decreto Omnibus.

L’agevolazione si applica alle cessioni e alle importazioni effettuate (i) dagli autori delle opere o dai loro eredi e legatari, in precedenza soggette all’aliquota del 10%, nonché (ii) dai soggetti passivi-rivenditori come le gallerie, i mercanti d’arte e altri operatori di settore che non abbiamo optato per l’applicazione del “regime del margine”.

Viene introdotto un meccanismo di alternatività tra il “regime del margine” e l’applicazione dell’aliquota ridotta del 5% per le cessioni ed importazioni di oggetti d’arte, d’antiquariato e da collezione.

A tal fine, nella Tabella A, parte II-bis, “beni e servizi soggetti all’aliquota del 5%”, allegata al DPR 633/1972 è stato introdotto il n. 1-novies) per gli oggetti d’arte, di antiquariato e da collezione di cui alle lettere a), b) e c) della tabella allegata al D.L. 41/1995, a condizione che non sia applicato il “regime del margine”. Contestualmente, è stato abrogato il n. 127-septiesdecies) dalla Tabella A, parte III, eliminando in tal modo l’assoggettamento ad aliquota del 10% alle importazioni dei tali beni e cessioni da parte degli autori, eredi o legatari. In coerenza con la modifica dell’art. 36, co. 2, D.L. 41/1995, è stata negata la possibilità di ricorrere al “regime del margine” all’operatore di settore che abbia acquistato l’opera con aliquota ridotta del 5%.

Tale modifica allinea  la normativa nazionale alla direttiva (UE) 2022/542 che, da un lato, ha riconosciuto agli Stati membri la facoltà di applicare aliquote IVA ridotte alle cessioni di opere d’arte, oggetti da collezione e d’antiquariato e dall’altro ha previsto, quale condizione per applicare il “regime del margine”, che non sia stata applicata una aliquota IVA ridotta all’acquisto e all’importazione di oggetti d’arte, da collezione o d’antiquariato da parte del soggetto passivo rivenditore.

In attuazione di tale cornice normativa, anche l’Italia si è allineata a quanto già previsto da altri Paesi dell’Unione europea, come Francia e Germania, che hanno da tempo reso più competitivo il proprio mercato dell’arte, applicando rispettivamente aliquote del 5,5% e del 7%.

Nel panorama europeo, l’aliquota IVA italiana del 5% risulta oggi tra le più basse. Solo Cipro e Malta applicano un’aliquota equivalente, ma esclusivamente con riferimento alle importazioni.

Al di fuori dell’Unione europea, il Regno Unitoapplica un’aliquota del 5% esclusivamente alle importazioni, mentre la Svizzera applica l’8,1%.

 

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Cristina Seregni
Manuela Frediani
Elena Crescenzo

 

  • WST_Cristina Seregni

    Cristina è Partner e Responsabile del dipartimento di IVA e Dogane. Svolge attività di consulenza principalmente nel campo delle operazioni internazionali.

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  • WST_Manuela Frediani

    Manuela è Senior Counsel del dipartimento di IVA & Dogane. Svolge attività di Due Diligence IVA in ambito M&A e cessione dei crediti.

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