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Npl, serve un mercato efficiente e liquido

In queste settimane è stata rivolta molta attenzione da parte degli operatori nel settore dei crediti deteriorati alle proposte di modifica al Testo Unico Bancario in attuazione della
Direttiva (UE) 2021/2167 (“Secondary Market Directive” o SMD), che introduce un nuovo regime per l’acquisto e la gestione dei crediti deteriorati (Npl) all’interno dell’Ue. Il livello di
interesse per la disciplina degli Npl in Italia è alto in quanto alti sono stati i volumi di transazioni espressi nel nostro paese. Volumi che hanno fatto sviluppare altissimi livelli di
specializzazione e di organizzazione delle competenze, per cui si può affermare che in Italia i crediti deteriorati non rappresentano una asset class, ma una vera e propria business industry.

L’attuazione della SMD avrà un certo impatto su questa industry, liberalizzando (parzialmente) l’accesso al mercato e regolamentando ulteriormente le attività dei gestori di
crediti.
La proposta di modifica al TUB (oggetto di una pubblica consultazione terminata lo scorso 29 febbraio) non ha raccolto consensi unanimi in quanto il nostro legislatore sembrerebbe intenzionato a liberalizzare l’acquisto dei crediti in sofferenza, lasciando immutato il regime di acquisto dei crediti Utp (unlikely to pay)… 

 

Per leggere l’articolo per intero –> Il Sole 24 Ore

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